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Il ‘ritorno’ di Opel

11/11/2018 – A un anno dal varo del piano strategico ‘Pace’, ideato per salvare dal baratro il marchio, Opel – ormai parte del gruppo francese Psa – sembra essere sulla strada giusta. Negli ultimi dodici mesi, la Casa del Blitz ha cambiato strategia, riuscendo a tagliare i costi fissi del 28 per cento nella prima metà dell’anno. Sono poi stati siglati accordi con le parti sociali in tutti i siti produttivi per incrementarne la competitività, migliorando così considerevolmente il rapporto tra costo del lavoro e ricavi.

L’azienda ha rispettato la promessa di snellire la propria dirigenza, tagliando d’un quarto il numero dei manager nel corso dell’ultimo anno, mentre i costi di sviluppo dei veicoli basati sulle piattaforme Multi Energy si sono rivelati inferiori del 50 per cento a quelli delle precedenti. Largo anche alle sinergie in molti altri settori aziendali, come le strutture commerciali integrate in molti paesi europei e l’unione di svariate funzioni globali. Sul fronte delle tute blu e dei colletti bianchi, si sta lavorando invece per ricollocare circa duemila esuberi presso Segula Technologies, fornitore di servizi d’ingegneria della Casa di Rüsselsheim.

Infine, anche Opel punterà sull’elettrificazione della propria gamma: nel prossimo biennio, lancerà in totale otto modelli nuovi nei e già nel 2024 ci sarà una versione elettrica per ogni modello Opel.

Basterà a garantirle un futuro più roseo del presente?

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