Integrare i carburanti rinnovabili nella normativa sulle emissioni di CO2 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri: questa, in sostanza, la richiesta a Bruxelles da parte di 30 Associazioni della filiera automotive europea, tra cui ANFIA in vista della prossima revisione del regolamento sul tema.
I firmatari che sostengono gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e il raggiungimento della neutralità netta delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea (UE) entro il 2050, nel documento sostengono un approccio tecnologicamente neutrale, in cui la mobilità elettrica rappresenti il percorso principale per la decarbonizzazione degli autoveicoli leggeri.
Cinque le modifiche che richiedono congiuntamente:
- Parità di trattamento tra veicoli nuovi e veicoli già in circolazione. Le normative climatiche devono essere applicate a tutti i veicoli. Per sfruttarne appieno il potenziale e stimolare gli investimenti lungo l’intera catena del valore, l’impiego dei carburanti rinnovabili deve essere riconosciuto anche nei veicoli nuovi.
- Introduzione di un Carbon Correction Factor (CCF). Il mix energetico dell’UE non è più interamente composto da fonti fossili. Un CCF deve tenere conto di questa quota reale e integrare in modo sistematico le effettive riduzioni delle emissioni di CO₂ derivanti dai carburanti rinnovabili nella normativa.
- Riconoscimento dei veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili come veicoli a zero emissioni, esattamente come avviene per i veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile. Anche la tassazione e gli oneri applicati a valle per i veicoli alimentati esclusivamente con carburanti innovabili dovrebbero essere allineati a quelli dei veicoli elettrici a batteria. È fondamentale che questi mezzi possano essere immessi sul mercato già poco dopo la revisione e quindi prima del 2030, in quanto non c’è alcun motivo basato su fatti per rinviarne l’introduzione fino al 2035.
- Introduzione di una definizione giuridica unitaria dei carburanti rinnovabili. Una definizione chiara e pratica genererà certezza giuridica e di investimento per produttori, operatori e utenti, costituendo il fondamento per la pianificazione, la certificazione e la contabilizzazione previste dalla normativa CO₂ relativa agli autoveicoli leggeri.
- Graduale incremento dei requisiti di riduzione della CO₂ per i carburanti rinnovabili. Il livello minimo di riduzione della CO₂ richiesto per i carburanti rinnovabili deve essere incrementato in modo continuo e basato su parametri realistici. La revisione della normativa sulla riduzione delle emissioni di CO₂ dovrebbe quindi includere un considerando che stabilisca che la RED IV e le relative normative successive definiscano una traiettoria di lungo periodo per i nuovi impianti di produzione.
Le proposte sopracitate, hanno fatto sapere le associazioni firmatarie, delineano una prospettiva a lungo termine, urgentemente necessaria per l’espansione dei carburanti rinnovabili nel trasporto stradale.