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Vince il ‘downsizing’

22/10/2016 – Quando si parla di mercato dell’auto in Italia è ormai chiaro che niente sarà più come prima. Prima della crisi, s’intende.

Sebbene i numeri del venduto siano in costante risalita, quelli relativi alle cilindrate dei motori sotto il cofano paiono invece in costante picchiata. Dal 2007 al 2015, s’è passati da 1.558 a 1.476 centimetri cubi di cilindrata, pari a un calo del 5,3 per cento.

Anche gli altri paesi europei hanno seguito questo trend riduttivo, con la Spagna che ha avuto addirittura una diminuzione del 12,2 per cento delle cubature motore, seguita dalla Francia con un meno 11 per cento, la Germania con un meno 8 e il Regno Unito con un meno 7,6 per cento. È quanto rivela un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec su dati dell’Acea (l’Associazione Europea dei Costruttori di Autoveicoli)

C’è da dire che, negli ultimi anni, tutte le case costruttrici (dalle auto ai truck) hanno imboccato la strada del ‘downsizing’ motoristico, nello sforzo di ridurre quanto più possibile consumi ed emissioni dei veicoli. E poi perché le prestazioni, una volta direttamente proporzionali alla cilindrata, sono oggi legate ad altre soluzioni tecniche, come la sovralimentazione o l’elettronica.

Nel lotto dei paesi europei considerati, l’Italia deteneva comunque già ante crisi il primato nella vendita di basse cilindrate. Al contrario invece di Germania e Spagna, la cui cilindrata media era rispettivamente di 1.863 e 1.783 centimetri cubi.

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