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Parigi, guerra ai ferri vecchi

4/06/2016 – Segnate in calendario. Dal prossimo 1° luglio, tutte le autovetture – benzina o diesel – immatricolate prima del 1997 non potranno più circolare su tutto il territorio parigino. Questo nei giorni feriali, dalle 8 del mattino alle 20. È quanto ha stabilito l’inflessibile sindachessa anti-smog Anne Hidalgo (quella nemica dei veicoli a gasolio), che ha pure fissato nel gennaio 2020 la data entro la quale nessuno veicolo più vecchio di nove anni potrà più entrare nella capitale francese.

Una sorta di editto che punta soprattutto a ridurre l’inquinamento nella ‘ville lumière’, dove questo è una vera e propria piaga. C’è però che sostiene che scopo della nuova limitazione al traffico sia invece di favorire le lobby della trazione elettrica, gruppo Bolloré in testa (suo anche il servizio di car sharing elettrico Autolib’), molto vicino al Governo attuale.

De facto, le normative d’imminente introduzione finiranno progressivamente per lasciare fuori dalla città circa un terzo delle auto immatricolate sul suolo transalpino. Le norme penalizzerebbero i possessori di auto più vecchie, spesso nelle mani di persone anziane o delle classi meno agiate, categorie che un governo di centro-sinistra come quello attuale francese dovrebbe – teoricamente - tutelare maggiormente.

Ad artigiani e commercianti, il governo della città promette incentivi fino a 9 mila euro per passare a un mezzo non inquinante di nuova generazione. Mentre i privati che decideranno di rottamare un’auto particolarmente inquinante riceveranno in cambio… un abbonamento ai mezzi pubblici.

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