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Operazione buy back

29/10/2016 – È notizia di questi giorni che il giudice federale statunitense Charles Breyer - basato a San Francisco, California - ha finalmente approvato il piano di risarcimenti da 14,7 miliardi di dollari tra il Gruppo Volkswagen e i proprietari di alcuni tra i ben 475 mila veicoli diesel coinvolti – in Usa - nello scandalo del ‘Dieselgate’. Quelli cioè equipaggiati col 2.0 Tdi, come la Beetle (model year 2013-2015), la Golf (2010-2015), la Jetta (2009-2015) e l’Audi A3 (2010-2013 e 2015).

Secondo l’agenzia stampa Reuters, la Casa tedesca si attiverà a partire dalla metà del mese entrante e in base all'accordo, i proprietari avranno inizialmente diritto a un rimborso compreso tra i 5.100 e i 10 mila dollari, secondo il valore dell'auto. Quindi, potranno decidere se restituirla al costruttore, obbligato dal giudice di cui sopra all’eventuale ‘buy back’ dei mezzi incriminati (riacquisto che pesa per 10 dei 14,7 miliardi stanziati), oppure se portarla in officina per quegli aggiornamenti che verranno approvati dall'Epa (Environmental Protection Agency) e dal Carb (California Air Resource Board).

I clienti Usa avranno tempo fino al settembre 2018 per decidere se restituire o meno il veicolo incriminato, mentre almeno l’85 per cento dei richiami dovrà essere completato entro giugno del 2019.

Altrimenti verrebbe comminata una multa da 100 milioni di dollari circa.

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