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Parola d’ordine ‘riciclare’

26/11/2014 - Dal prossimo 1° gennaio, ben il 95 per cento di ogni autoveicolo dovrà essere riciclabile, lasciando così che solo il restante 5 per cento sia destinato alla discarica (e quindi a inquinare). È quanto prevede una recente norma eurocomunitaria, voluta per ridurre gli oltre 8 milioni di tonnellate/annue di rifiuti - 1,2 milioni delle quali solo nel nostro Paese - generate appunto dai vecchi veicoli a fine vita. Primo 'componente' da riciclare, le gomme. Lo scorso anno, il consorzio italiano Ecopneus ne ha recuperate 247 mila tonnellate. Tagliando così di 347 mila tonnellate la CO2 immessa in atmosfera, di 1,3 milioni di litri l'acqua utilizzata e di 3,2 miliardi di chilowattora l'energia utilizzata. Coi vecchi pneus, ad esempio, si fanno componenti per nuovi veicoli e si ricavano sia l'etanolo sia del materiale granulare simile alla plastica (sfruttato per le pavimentazioni stradali, le superfici sportive e le aree gioco bimbi). Stando a quanto dichiarato dal consorzio Cobat (che le ricicla), la raccolta invece delle vecchie batterie al piombo è a oltre il 95 per cento, col metallo sfruttato per produrre pannelli fotovoltaici low cost. L'olio lubrificante - sempre secondo il relativo consorzio incaricato del recupero, nel caso il Coou - è per il 79 per cento rigenerato in raffineria così da essere riutilizzato, mentre il rimanente 21 per cento diventa combustibile destinato ai cementifici. Paraurti e componenti in plastica diventano imbottitura per nuovi sedili; invece vetro e metallo vengono fusi per risorgere a nuova vita senza quasi scarti. Ma questa è un'abitudine assodata già da lungo tempo.

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