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L’auto contribuisce con oltre 72 miliardi di euro

18/07/2013 - Nel 2012 il prelievo fiscale sulla filiera automotive ha portato nelle casse dello Stato  72,73 miliardi di euro, il 3,8 per cento in più rispetto al 2011, quando si erano già superati i 70 miliardi. A causa di una crescita più contenuta del totale delle entrate tributarie nazionali negli stessi anni la percentuale rappresentata dal prelievo sul settore è salita fino a raggiungere il 17 per cento.

Lo ha reso noto Anfia.

Nella ripartizione del prelievo calcolata sui diversi momenti impositivi del 'ciclo di vita contributivo' degli autoveicoli, il primo posto spetta alla quota di tassazione derivante dall'utilizzo dell'autoveicolo nel corso dell'anno, pari all'81,8 per cento del gettito complessivo per 59,5 miliardi di euro, più 6 per cento rispetto al 2011. Una dinamica che deriva in buona parte dall'incremento dei prezzi dei carburanti su cui hanno influito soprattutto gli aumenti a più riprese delle accise e l'innalzamento di un punto percentuale dell'Iva. Questo nonostante, nel complesso, la percorrenza chilometrica media delle auto nel 2012 sia calata di oltre 1.000 chilometri, confermando un trend in atto dalla seconda metà del 2009.

Da notare che si riduce il gettito Iva relativo a manutenzione e riparazione degli autoveicoli e all'acquisto di ricambi, accessori e pneumatici, che registra un meno 10 per cento rispetto all'undicesimo anno del terzo millennio per un valore complessivo stimato in 9,3 miliardi di Euro.

Al secondo posto troviamo la quota di contribuzione al momento dell'acquisto della vettura, data dal versamento dell'Iva e dell'Ipt, pari al 9,4 per cento per un totale di 6,87 miliardi di Euro. Questa voce ha subito un calo del 13,7 per cento sull'anno precedente perlopiù a causa della forte contrazione delle immatricolazioni di autovetture nuove (meno 19,8 per cento) e alla significativa flessione del mercato delle usate (meno 10,6).

Infine, il possesso dell'autoveicolo rappresenta una quota dell'8,7 per cento: 6,35 miliardi di euro derivanti dalla tassa di possesso ossia il 'bollo' in crescita del 7,2 per cento per effetto del superbollo.

Dal confronto con gli altri 4 principali mercati europei (Francia, Germania, Regno Unito e Spagna), in base ai più recenti dati disponibili, riferiti al 2011, l'incidenza del gettito fiscale della filiera automotive italiana sul Pil rimane la più elevata: 4,4 per cento contro una media del 3,3 per cento.

 

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