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La qualità prima di tutto

22/11/2012 - Il 2011 per la filiera della componentistica automotive italiana - stimabile in circa 2.500 aziende e 179.000 addetti diretti -è stato un anno tutto sommato positivo. Il fatturato complessivo della componentistica si è infatti attestato sui 41,8 miliardi di Euro con una crescita del 3,5 per cento rispetto all'anno precedente. Nel 2012 però la crisi ha cominciato a farsi sentire.

 "Già sul finire del 2011, ma soprattutto nel 2012 - ha dichiarato Riccardo Buttafarro, Coordinatore del Gruppo di lavoro Aftermarket del Gruppo Componenti Anfia - gli effetti della congiuntura economica negativa si sono fatti sentire, seppur con un certo ritardo rispetto ad altri comparti, anche per l'aftermarket." I dati del barometro Anfia indicano una contrazione del fatturato della componentistica aftermarket intorno al 9 per cento nel primo semestre dell'anno.

Analizzando l'andamento delle singole famiglie di prodotto si rileva una flessione a due cifre per i componenti undercar (meno 17,4 per cento), per i componenti di carrozzeria e abitacolo (meno 16,4) e per i componenti elettrici ed elettronici (meno 15,7), mentre i componenti motore contengono il calo al 5,4 per cento e i materiali di consumo al 4,1 per cento.

Insomma si risparmia dove si può.

Analizzando il lato dell'offerta, la ricambistica delle Case auto rappresenta circa il 40 per cento del settore a livello nazionale, mentre la quota dei componentisti fornitori OE (ricambi originali o equivalenti) è pari al 45 per cento. Il restante 15 per cento è costituito da produttori di ricambi adattabili.

 "C'è un importante aspetto da considerare - ha aggiunto Buttafarro - la domanda di mobilità è cambiata e va verso un utilizzo più ragionato della vettura. Sul fronte delle riparazioni e manutenzioni, il consumatore è diventato più attento e tende a vagliare offerte, prezzi, servizi e qualità con un occhio diverso. Gli operatori del post-vendita devono cercare di interpretare questi mutati comportamenti, non farsi cogliere impreparati dal cambiamento e, soprattutto, adeguare di conseguenza le logiche dell'offerta."