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Meno incidenti ma ancora troppe vittime

23/11/2015 - Sono diminuite solo dello 0,6 per cento nell'ultimo anno in Italia le vittime della strada mentre registrano un calo più considerevole gli incidenti e i feriti. Emerge dal Rapporto Aci-Istat, presentato a Roma negli scorsi giorni.

Complessivamente nel 2014 si sono registrati 177.031 incidenti stradali con lesioni a persone (181.660 nel 2013), che hanno provocato 3.381 decessi contro i 3.401 del 2013 e 251.147 feriti (258.093 l'anno prima). Mediamente ogni giorno ci sono stati 485 sinistri con 9 morti e 688 feriti che sono costati qualcosa come 18 miliardi di euro. Il lieve calo delle vittime italiano è in linea con quello europeo:, pari allo 0,5 per cento. Con 55,6 morti per incidente ogni milione di abitanti l'Italia si colloca al 15° posto nella graduatoria europea.

Entrando nel dettaglio si nota che sono ancora le strade urbane quelle più pericolose: qui si concentrano il 75,5 per cento degli incidenti e il 44,5 per cento dei morti. Trai i grandi Comuni che presentano il più alto indice di mortalità sulle strade urbane ci sono Messina (1,6 morti ogni 100 incidenti) e Catania (1,4), mentre i valori più bassi si registrano a Bari (0,3), Milano (0,4) e Genova (0,4). A rimetterci più spesso la vita sono i pedoni (578 morti, nel 2014 più 4,9 per cento rispetto al 2013) e i ciclisti (273 morti, più 8,8), mentre prosegue il calo della mortalità sulle due ruote a motore (meno 4,3 per cento). La fascia di età più a rischio resta sempre quella dei giovani tra i 20 e i 24 anni.

Quali le cause di incidente più frequenti? Sulle strade extraurbane distrazione (21,4 per cento), velocità elevata (17,3) e distanze di sicurezza non adeguate (13,4), sulle urbane la mancata osservanza di precedenze e semafori (18,6 per cento), distrazione (15,4) e velocità (9,2).

"I dati dimostrano l'urgenza di garantire l'utilizzo di almeno il 50 per cento dei proventi delle multe per favorire la mobilità e la sicurezza stradale soprattutto in ambito urbano - ha sottolineato il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani - con attraversamenti pedonali moderni e visibili, percorsi ciclabili protetti, rotatorie efficaci a scongiurare i pericolosi urti laterali. Anche le sanzioni devono essere finalizzate alla prevenzione: gli autovelox nascosti sono inutili e i cartelli che ne annunciano la presenza poi non riscontrata dai conducenti sono addirittura dannosi."

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