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L’Internet delle auto

10/01/2015 - Dopo il Naias (il North American International Auto Show) di Detroit in onda da lunedì 12 gennaio, il secondo Salone americano dell'automobile sembra stia diventando l'appena concluso Ces - acronimo che sta per Consumer Electronics Show - di Las Vegas. Fino a qualche anno fa luogo di ritrovo per smanettoni elettronici e/o informatici, il Ces è oggi sempre più territorio di sfida tra costruttori di autoveicoli (tedeschi e orientali soprattutto), impegnati a mostrare l'ultimo loro 'cyber-ritrovato' applicato alla mobilità su quattro ruote. Esercitazioni di stile a parte, è indubbio come l'elettronica di consumo in generale e l'informatica in particolare siano entrate prepotentemente nelle automobili. I sistemi di guida autonoma, ad esempio, fanno affidamento sui computer, sui Gps e non solo. Ma soprattutto arriva, dopo l'Internet delle cose, quello delle auto. Con i veicoli che saranno sempre più connessi alla Rete delle reti e per questo sempre più gestibili a distanza. Attraverso lo smartphone o i fiammanti smartwatch (vedremo se l'imminente Apple Watch saprà rivoluzionare anche questo neonato mercato) apriremo/chiuderemo l'auto a distanza, la metteremo in moto, la manderemo da sola al parcheggio e la richiameremo a noi con un 'fischio' elettronico come si fa col proprio cane. Oltre che con la speciale Bmw i3 mostrata all'ultimo show dell'elettronica a Las Vegas, appunto.

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