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Codice della Strada, cambiamolo

1/12/2015 - Il Codice della Strada? Obsoleto e, quindi, da rivedere. Ne è convinta Aci. L'Automobile Club d'Italia alla 70° Conferenza del Traffico e della Circolazione, ha messo in evidenza da una parte l'incremento delle sanzioni per infrazioni (più 21% negli ultimi sei anni), dall'altra la battuta di arresto della riduzione delle vittime della strada (meno 0,6% nel 2014 rispetto al 2013) per concludere che c'è un calo di interesse degli automobilisti verso l'insieme di norme che regolano la mobilità e che le Amministrazioni locali sembrano ignorare l'articolo 208 del CdS, secondo il quale almeno il 50 per cento dei proventi delle multe deve essere reinvestito a favore della sicurezza.

"I soldi per la sicurezza stradale ci sono - ha dichiarato il presidente dell'Automobile Club d'Italia, Angelo Sticchi Damiani - ma troppi Comuni destinano ad altre voci quanto previsto dalla legge a favore degli automobilisti. Per garantire l'osservanza della norma è opportuno prevedere pesanti misure sanzionatorie per le Amministrazioni inadempienti. Tutto ciò può essere ben evidenziato in un nuovo Codice della Strada più snello e semplice, con poche ma chiare norme di comportamento per gli utenti, che rimandi a specifici regolamenti il corposo insieme di dettati tecnici sulle caratteristiche delle strade e dei veicoli."

Gli investimenti a livello regionale in esecuzione del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale sono stati piuttosto scarsi. In controtendenza solo Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. Eppure se tutte le Regioni si fossero comportate come le più virtuose, dal 2001 ad oggi l'Italia avrebbe risparmiato qualcosa come 27 miliardi di euro.

"Il nuovo Codice della Strada in discussione al Parlamento - ha aggiunto Sticchi Damiani - non può poi tralasciare il pericolo costituito dai 4 milioni di veicoli ultraventennali circolanti in Italia, con pesanti ricadute per la sicurezza e per l'ambiente."

La proposta di Aci? Una rivisitazione dell'art. 60 con nuovi criteri univoci per distinguere i veicoli storici, meritevoli di tutela, dalle auto vecchie di cui va incentivata la sostituzione.

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