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Un record per tutti. O quasi

13/10/2014 - Lo dice Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor: "Il mercato mondiale dell'auto nel 2014 farà registrare un nuovo record d'immatricolazioni superando quello del 2013, che ha toccato i 62,6 milioni di autovetture. Nel mondo, badate bene. Sì perché a tirare sono soprattutto i paesi emergenti, più l'eccezione europea di Francia e Germania, dove i livelli sono ormai quelli precedenti la crisi. Per le altre nazioni europee, non va così bene, anche se per questi ultimi il 2014 è comunque in crescita, con incrementi diversi tra paese e paese e l'Italia fanalino di coda: rispetto alla fine del 2007 - punto d'inizio della crisi - siamo sotto infatti del 47 per cento. Un ritardo dovuto essenzialmente al fatto che la situazione economica non accenna a migliorare. "Per il recupero dell'economia - ha sostenuto Quagliano - occorre che vi sia anche una ripresa della mobilità che dall'inizio della crisi ha subìto un calo del 22 per cento. E poiché in Italia l'82,7 per cento degli spostamenti motorizzati avviene in auto, occorre che riprenda pure la normale sostituzione delle auto più vecchie. L'età media del parco circolante durante la crisi è aumentata del 30 per cento, con effetti avvertibili sulle conseguenze degli incidenti stradali". Massimo Nordio, direttore generale e amministratore delegato di Volkswagen Group Italia nonché presidente Unrae, ha confermato nel suo intervento che gli effetti della crisi sono stati devastanti soprattutto sull'organizzazione distributiva del mercato automobilistico, dato che nell'ultimo biennio il nostro paese ha perso qualcosa come 500 concessionarie, ossia circa 15 mila posti di lavoro. In sostanza, per la ripresa dell'auto occorre sì un contributo del Governo, ma anche i dealer di casa nostra devono pensare a una nuova 'fase 2.0'. Pena la scomparsa definitiva dal panorama.