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C'è chi dice no

7/01/2014 - Venti di guerra tra i carrozzieri italiani e il Governo. A rischio c'è non solo la libertà di scelta dei cittadini ma anche la sopravvivenza di migliaia di carrozzerie indipendenti in tutta Italia e, quindi, dei loro dipendenti.

Il 'casus belli' è rappresentato dai provvedimenti attualmente all'esame del Consiglio dei Ministri contenuti nel pacchetto di norme sulla riforma RC auto. In particolare l'obbligo di risarcimento in 'forma specifica' penalizzerebbe la categoria a tutto vantaggio delle compagnie assicurative. Nelle bozze, infatti, si legge che gli automobilisti potranno ottenere il risarcimento totale del danno subito solo nel caso in cui scelgano di effettuare la riparazione della vettura presso la struttura indicata dall'assicurazione di riferimento.

"Questa norma - ha denunciato nei giorni scorsi Gianluigi Furlin, presidente della Confartigianato di Belluno - porterebbe alla chiusura di numerosissime strutture che non operano in convenzione con le assicurazioni e ancor peggio impedirebbe ai cittadini di farsi riparare l'auto dall'officina di fiducia. È l'esatto contrario della liberalizzazione: di fatto si indirizza tutto il mercato verso le carrozzerie convenzionate alle quali le assicurazioni impongono condizioni contrattuali capestro che le costringe a lavorare sotto costo, mettendo così a rischio anche la qualità della riparazione. Altro che ampliamento dell'offerta…"

Per il prossimo 15 gennaio è stata proclamata la mobilitazione generale della categoria.

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