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ASI, no al bollo per le storiche

5/11/2014 - La proposta del Governo Renzi in tema di esenzione fiscale dei veicoli di interesse storico contenuta nella Legge di Stabilità 2015 non piace all'Asi, Automotoclub storico italiano, associazione che conta oltre 220.000 soci in tutta Italia.

Il presidente in una nota ufficiale ha illustrato perché il provvedimento legislativo che abroga i commi 2 e 3 dell'art. 63 Legge 342/2000,che esentavano dal pagamento del bollo automobilistico le auto con meno di 30 anni considerate di "particolare interesse storico e collezionistico" danneggia l'economia nazionale senza alcun vantaggio per le casse dello Stato.

Il parco veicolare interessato è costituito da soli 501.000 veicoli. Di questi, un 15 per cento è stato demolito, poiché non meritevole di conservazione, e un altro 10 per cento è esentato poiché nel frattempo ha raggiunto i 30 anni e come tale meritevole del beneficio anche se non storico. In pratica i veicoli esentati, in seguito a provvedimento Asi, al 31 dicembre 2013, risultano essere circa 375.000. L'importo corrispondente alle tasse non percepite dall'erario, per tale esenzione o riduzione, è pari a circa € 56.250.000. Si è infatti calcolato un tributo medio annuo di 150,00 euro poiché la potenza media di questi mezzi non supera i 70 Cv. Il problema? Pochi dei 375.000 veicoli beneficianti di tale esenzione-riduzione, resterebbe in vita o in circolazione in Italia, le stime dicono 50.000. Si perderebbero quindi 300/325.000 veicoli d'interesse storico-collezionistico e con essi gli introiti per le officine per le spese di manutenzione. Un duro colpo per riparatori e carrozzieri. A questa perdita si aggiungerebbe quella turistica pari a circa € 12.500.000 annui che nasce da una media di 2.500 raduni per un costo unitario medio di € 5.000. Lo Stato perderà inoltre le entrate derivanti dalle revisioni biennali di circa 300.000 veicoli, pari a € 9.000.000 annui.

Sicuri che ne valga la pena?