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Quando il limite di velocità è assurdo

11/05/2013 - L'anacronismo italiano non conosce limiti. Se non quelli di velocità, spesso assolutamente assurdi quanto irrealizzabili. Il problema è la mancanza di denaro per riparare tutte quelle strade danneggiate da un inverno piovosissimo e senza fine, oltre che martoriate da rappezzi al limite del ridicolo. Così se, ad esempio, in Germania, prima di rappezzare il manto stradale, si provvede a trasformare la classica buca in un quadrato, la si asciuga dall'acqua, si ripristina la ghiaia sul fondo e quindi si posa l'asfalto passandoci poi sopra un rullo compressore e sigillando la fessura tra rappezzo e vecchio asfalto con del catrame liquido, da noi si fa molto più in fretta. Ovviamente all'italiana. Ossia, si carica del catrame sul cassone di un camioncino o un Apecar. Un operaio guida e l'altro sta sul cassone, scendendo all'occorrenza col badile pieno di bitume quando si scova una falla lungo la via. Versa l'asfalto nella buca, ci batte sopra il badile e vola via verso 'nuove avventure'. Tempo 15 minuti e il passaggio di qualche camion, la buca torna a essere quella di prima: un cratere. E allora ecco la soluzione ancora più furba, per tagliare i costi relativi sia al rifacimento del manto sia ai numerosi risarcimenti avanzati dagli automobilisti finiti rovinosamente nelle buche: piazzare un bel limite di velocità massima a 10 chilometri orari! Magari su una Statale a grande scorrimento, come la SS 11 della foto, la Padana Superiore. Dove, se si marciasse effettivamente alla velocità imposta, vi sarebbe una coda continua, da Milano a Bergamo. Così si viaggia a rischio ammenda, ben sapendo che se da un lato l'Ente proprietario della strada ti risarcirà, dall'altro si riprenderà poi il maltolto con gli interessi. Cornuti e mazziati, insomma.