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In tempi di crisi l’usato tira

08/03/2013 - Flette il nuovo, non l'usato. Nei primi due mesi del 2013 il mercato delle vetture di 'seconda mano' ha segnato un più 3,6 per cento contro il meno 17,3 per cento. A livello quantitativo l'usato vale tre volte il nuovo: 713.544 complessivamente i passaggi (16.898 al giorno) contro le 222.406 immatricolazioni (5.295 al dì).

Soffermandosi su febbraio si nota che l'usato lordo (ossia con le minivolture, le permute che poi i commercianti venderanno ai clienti finali) ha messo a segno un incremento dell'1,07 per cento  con 343.403 passaggi, contro i 339.756 dello stesso mese dell'anno precedente.

In testa alla classifica per marca anche nel secondo mese del 2013 troviamo Fiat con 88.140 passaggi di proprietà che in questo caso indicano però una flessione del 2 per cento. Piazza d'onore per Volkswagen con 22.576 trasferimenti, il 2,7 per cento in più del secondo mese del 2012. Terza posizione per Ford a 21.115 passaggi di proprietà, lo 0,7 per cento in meno.

A mettere in porta i migliori risultati sono Citroen (più 11,10 per cento, con 13.849 unità), Nissan (più 8,9 per cento con 6.987 unità) e Lancia (più 7,8 per cento con 19.509 unità).

"Il mese di febbraio -ha commentato Franco Oltolini,responsabile di CarNext, società di LeasePlan Italia specializzata nella vendita di vetture usate provenienti dalle flotte in noleggio a lungo termine - mostra ancora un risultato positivo, anche se meno evidente rispetto a quello di gennaio (più 6 per cento). Difficilissimo fare previsioni sul futuro. Ci troviamo in un periodo assolutamente anomalo: l'incertezza sulla costituzione del nuovo governo e la crisi economica, che non dà segnali di arresto, influenzano negativamente i comportamenti di acquisto e di consumo. L'indice di fiducia dei consumatori riflette questa incertezza: da una parte peggiorano i giudizi sulla situazione economica dell'Italia (da -136 a -142) e sulle opinioni sull'opportunità all'acquisto di beni durevoli (da -106 a -111), dall'altra migliorano le attese sulla situazione economica della famiglia (da -38 a -26), così come i giudizi sul bilancio familiare (da -33 a -28)."