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Pezzi di auto usate. Anzi no, rifiuti tossici

16.10.2012 - Chi si occupa dello smontaggio e conseguente riciclo delle vecchie automobili da demolire, lo sa che molti pezzi vanno bonificati. Eppure c'è ancora qualcuno che cerca di fare il furbo. Come chi ha imbarcato ben 22 tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dallo smantellamento di vetture in navi porta container, etichettandole semplicemente come 'parti di autovetture usate'. In realtà si trattava di telai, motori inservibili e differenziali, tutti non bonificati. In sostanza, veri e propri rifiuti pericolosi che venivano spacciati per componenti in cerca di una nuova possibile destinazione d'uso.

Questo traffico di rifiuti pericolosi, importati dalla Grecia e destinati illegalmente a un paese dell'Africa subsahariana, è stato scoperto al porto di La Spezia dal personale dell'Ufficio Antifrode delle Dogane di La Spezia e del Comando Provinciale di La Spezia (affiancato dal Nucleo Cites) del Corpo forestale dello Stato.
 Il ritrovamento è stato possibile grazie al controllo incrociato dei documenti di trasporto relativi ad alcune spedizioni marittime provenienti dalla Grecia.
 L'operazione, battezzata Combined Hope II (poiché successiva a un'analoga operazione dello scorso anno), rappresenta un esempio di collaborazione vincente tra i diversi organismi deputati ad assicurare la tutela dei traffici commerciali, dell'ambiente e dei cittadini.

Per aggirare i costi elevati delle corrette operazioni di bonifica e smaltimento, alcuni autodemolitori preferiscono talvolta inviare i rifiuti nei paesi africani, dove vengono smaltiti senza alcuna cautela per l'ambiente né per la salute delle persone.

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