• 
• Associazione
• Mondo AsConAuto
  • Logistica
  • Academy
  • Solidale
  • Ventennale
• Consorzi
• Concessionari
  • Ricerca
  • Osservatorio Manodopera
• Gestione
• News & Media
• 

• Associazione Logistica Consorzi
  Concessionari AsConAuto Academy AsConAuto Solidale Ventennale Gestione News & Media Contatti
  ARiA

Obiettivo 95 g/km. Lo vuole la Ue

11/09/2012 - Presentate dalla Commissione europea le nuove regole per ridurre le emissioni di CO2 e che consentiranno agli automobilisti di risparmiare carburante per circa 340 euro nel primo anno di utilizzo dell'auto e oltre 3.800 nel suo intero ciclo di vita.

A presentare tali regole - ora al vaglio del parlamento Ue - è stata Connie Hedegaard, commissario europeo al clima, la quale ha anticipato che si applicheranno sui veicoli nuovi immatricolati dal 2015. Anno in cui le auto dovranno in media avere un 'carbon footprint' (ossia un valore di emissioni di CO2) non superiore ai 130 grammi/chilometro, per poi scendere a soli 95 grammi/chilometro cinque anni più tardi: un obiettivo ambiziosissimo, ma - secondo la Hedegaard - raggiungibile. "Il regolamento di ripartizione degli sforzi tra le case costruttrici è equo ed equilibrato", assicura il Commissario Ue, "è un accordo di compromesso che non danneggia né l'industria italo-francese né quella tedesca". Un punto di vista sposato anche dal nostro Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Ue con delega all'industria: "Si tratta di proposte che riescono a contemperare le azioni contro il cambiamento climatico permettendo all'industria dell'auto di andare avanti lungo il percorso che abbiamo tracciato".

Bruxelles propone di raggiungere l'obiettivo dei 95 grammi/chilometro chiedendo a tutti i costruttori di tagliare del 27 per cento le emissioni del parco da loro prodotto, un obiettivo che dovrebbe valere un sovrapprezzo di 700-800 euro per una vettura diesel e poco di più per una a benzina. Surplus da girare ovviamente sul cliente finale, che lo recupererebbe in un triennio, grazie ai minori consumi dei futuri modelli.

Scettica l'Acea, l'Associazione europea dei costruttori di veicoli, che teme un'ulteriore perdita della competitività del settore auto europeo, a tutto vantaggio di Cina, Giappone o Usa dove i target sono meno stringenti.

Insomma, obiettivi ambiziosi sì, ma che siano anche veramente raggiungibili.